LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE TERZA CIVILE
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. SESTINI Danilo – Presidente –
Dott. FIECCONI Francesca – rel. Consigliere –
Dott. GIANNITI Pasquale – Consigliere –
Dott. ROSSETTI Marco – Consigliere –
Dott. D’ARRIGO Cosimo – Consigliere –
ha pronunciato la seguente:
ORDINANZA INTERLOCUTORIA
sul ricorso 12141/2014 proposto da:
R.C., elettivamente domiciliato in ROMA, VIALE DELLE MILIZIE 4, presso lo studio dell’avvocato FRANCESCO CORVASCE, rappresentato e difeso dall’avvocato MARCO POLITA giusta procura speciale in calce al ricorso;
– ricorrente –
contro
AGENZIA DEL DEMANIO;
– intimata –
avverso la sentenza n. 592/2013 della CORTE D’APPELLO di ANCONA, depositata il 02/10/2013;
udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio del 24/05/2018 dal Cosnigliere Dott. FRANCESCA FIECCONI.
RILEVATO
che:
1. Il sig. R.C. ha fissato dal ***** la propria residenza in un immobile ove il fratello, incapace naturale, risultava quale nudo proprietario. L’usufrutto era stato ceduto dal padre al demanio in pagamento di debiti tributari rimasti insoluti e, pertanto, l’Agenzia del Demanio ha agito nei suoi confronti per chiedergli l’indennizzo di occupazione sino al periodo in cui l’usufrutto è stato riacquistato dalla madre. Il sig. R. si è opposto alla ingiunzione di pagamento instaurando un giudizio di primo e secondo grado che si sono conclusi con il rigetto dei motivi opposizione.
2. Avverso la sentenza n. 5927/ 2013, depositata il 20 marzo 2014 dalla Corte d’appello di Ancona, R.C. ha proposto ricorso per cassazione, notificato il 6 maggio 2014, deducendo due motivi di ricorso. Nessuno compariva per la parte intimata.
RITENUTO
che:
3 Il ricorso è stato notificato all’Agenzia del Demanio presso l’Avvocatura dello Stato di Ancona, anzichè presso l’Avvocatura dello Stato di Roma e che, pertanto, occorre che la parte ricorrente ottemperi a tale incombente ex art. 291 c.p.c..
P.Q.M.
1. Rinvia la causa a nuovo ruolo, ordinando la rinnovazione della notifica del ricorso all’Agenzia del Demanio presso l’Avvocatura dello Stato di Roma, nel termine di 60 giorni dalla comunicazione dell’ordinanza.
Così deciso in Roma, il 24 maggio 2018.
Depositato in Cancelleria il 31 ottobre 2018