Corte di Cassazione, sez. V Civile, Sentenza n.901 del 20/01/2010

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LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TRIBUTARIA

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAPA Enrico – Presidente –

Dott. PERSICO Mariaida – Consigliere –

Dott. PARMEGGIANI Carlo – Consigliere –

Dott. GIACALONE Giovanni – Consigliere –

Dott. BOTTA Raffaele – rel. Consigliere –

ha pronunciato la seguente:

sentenza

sul ricorso proposto da:

Agenzia delle Entrate, in persona del Direttore pro tempore, elettivamente domiciliati in Roma, via dei Portoghesi 12, presso l’Avvocatura Generale dello Stato, che li rappresenta e difende per legge;

– ricorrente –

contro

Medas Service s.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliata in Roma, via Gennaro Cassini 75, edific. 11/a, presso l’avv. Anna D’Alise, rappresentata e difesa dagli avv.ti De Castello Luigi e Fulvio Capuano, giusta delega a margine del controricorso;

– controricorrente –

Gest Line S. Paolo Imi S.p.A., in persona del legale rappresentante pro tempore;

– intimata –

avverso la sentenza della Commissione Tributaria Regionale della Campania (Napoli), Sez. 35, n. 132/35/05 del 22 giugno 2005, depositata il 27 settembre 2005, non notificata;

Udita la relazione della causa svolta nella Camera di Consiglio del 18 dicembre 2009 dal Relatore Cons. Dott. BOTTA Raffaele;

Lette le conclusioni scritte del P.G., che ha chiesto il rigetto del ricorso per manifesta infondatezza.

FATTO E DIRITTO

Letto il ricorso dell’amministrazione relativo ad una controversia concernente l’impugnazione da parte del contribuente della cartella esattoriale emessa ai sensi del D.P.R. n. 600 del 1973, art. 36 bis contestata tra l’altro per tardivita’ della notifica eseguita oltre il termine di decadenza previsto dalla norma richiamata, impugnazione rigettata in primo grado, ma accolta in secondo grado;

Letto il controricorso del contribuente;

Letta la memoria depositata dall’Agenzia delle Entrate;

Rilevato che il ricorso poggia su un tre motivi con i quali si denuncia:

a) violazione del D.L. 105 del 2005, art. 1, comma 5 bis, lett. c) e comma 5 ter, lett. b), punto 2;

b) violazione D.P.R. 602 del 1973, art. 12, comma 4, e art. 17, e vizio di motivazione;

c) violazione artt. 2697 e 2700 c.c. e vizio di motivazione;

Ritenuto che il ricorso sia manifestamente fondato quanto al primo motivo sulla base del principio affermato da questa Corte con la sentenza n. 16826 del 2006: “In tema di accertamenti e controlli delle dichiarazioni tributarie ai sensi del D.P.R. n. 600 del 1973, art. 36 bis, la legittimita’ della pretesa erariale e’ subordinata, alla luce dell’intervento legislativo realizzato con il D.L. 17 giugno 2005, n. 106, art. 1, commi 5 bis e 5 ter, convertito nella L. 31 luglio 2005, n. 156, alla notificazione della cartella di pagamento al contribuente entro un termine di decadenza, dovendo l’ordinamento garantire l’interesse del medesimo contribuente alla conoscenza, in termini certi, della pretesa tributaria derivante dalla liquidazione delle dichiarazioni. Siffatta regola e’ applicabile anche per i giudizi pendenti alla data di entrata in vigore della detta Legge di Conversione n. 156 del 2005 che concernano le dichiarazioni presentate entro il 31 dicembre 2001 (D.Lgs. 26 febbraio 1999, n. 46, art. 36, comma 2, lett. b), salvo che si tratti di dichiarazioni per la cui liquidazione i ruoli siano stati formati e resi esecutivi entro il 30 settembre 1999. In questo caso occorre distinguere:

a) le ipotesi di “rettifica cartolare” (o formale), per le quali la cartella di pagamento deve essere notificata al contribuente, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione (ai sensi del D.P.R. n. 600 del 1973, art. 43, comma 1, nel testo vigente ratione temporis);

b) le ipotesi di controllo formale (o, piu’ rettamente, cartolare), per le quali, a pena di decadenza, deve provvedersi sia all’iscrizione a ruolo entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione (secondo il combinato disposto del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 602, art. 17, comma 1 e del D.P.R. n. 600 del 1973, art. 43, comma 1, entrambi nel testo vigente ratione temporis), sia alla notifica della cartella di pagamento al contribuente entro il giorno cinque del mese successivo a quello nel quale il ruolo sia stato consegnato al concessionario a norma del D.P.R. n. 602 del 1973, art. 24 (anche in questo caso, nel testo vigente ratione temporis). La prova del rispetto dei predetti termini, in caso di contestazione, deve essere data dall’ente impositore” (Cass. n. 16826 del 2006).

Ritenuto che in accoglimento del ricorso la sentenza impugnata deve essere cassata con rinvio della causa ad altra Sezione della Commissione Tributaria Regionale della Campania, che provvedera’ anche in ordine alle spese della presente fase del giudizio.

P.Q.M.

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE Accoglie il primo motivo di ricorso, assorbiti i restanti, cassa la sentenza impugnata e rinvia, anche per le spese, ad altra Sezione della Commissione Tributaria Regionale della Campania.

Cosi’ deciso in Roma, nella Camera di consiglio, il 18 dicembre 2009.

Depositato in Cancelleria il 20 gennaio 2010

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