La flagellazione era una pena molto diffusa nell’antichità.
Questa punizione veniva spesso comminata a coloro che si rendevano colpevoli di adulterio.
Cicerone descrive la flagellazione come una "semi-morte", perché dopo averla eseguita molti condannati in effetti morivano.
La scena è ben rappresentata dal dipinto “Il supplizio degli adulteri”, realizzato da Jules Arsène Garnier nel 1876.
Queste pene oggi, nella loro estrema brutalità, ci appaiono pratiche barbare, inumane di civiltà lontane.
Eppure basta allargare un po' lo sguardo e ci accorgiamo che in alcuni paesi del mondo, nei quali è in vigore la legge della sharia, la pena della flagellazione per adulterio è tuttora praticata.