Pubblicato in Gazzetta il testo del decreto-legge 29 marzo 2024 n. 39, coordinato con la legge di convesione 23 maggio 2024, n. 67, recante misure urgenti in materia di agevolazioni fiscali. In particolare, le nuove disposizioni introducono una nuova stretta assai stringente sul c.d. superbonus edilizio.
Il nuovo decreto interviene in seguito a dati ISTAT che hanno mostrato una revisione del deficit al 7,2% per l'anno 2023, segnando un incremento rispetto agli anni precedenti. Questo ha reso necessaria un'azione normativa per controllare le uscite legate alle agevolazioni fiscali.
Queste le principali novità.
Il decreto prevede l'eliminazione delle possibilità di optare per lo "sconto in fattura" o la "cessione del credito" per i lavori intrapresi dopo l'entrata in vigore del decreto. Questo segna una fine delle opzioni di detrazione precedentemente disponibili.
Altra modifica importante è l'esclusione dell'istituto della remissione in bonis, che avrebbe permesso di beneficiare delle agevolazioni con il pagamento di una sanzione minima fino al 15 ottobre 2024. Questa opzione non sarà più applicabile dopo il termine previsto del 4 aprile 2024.
Il provvediemento inoltre introduce l'obbligo di fornire dettagliati resoconti degli interventi agevolabili, accompagnati da sanzioni per chi omette queste comunicazioni. L'omessa trasmissione di tali informazioni si tradurrà in una sanzione amministrativa di 10.000 euro o nella perdita dell'agevolazione fiscale per i nuovi interventi.
Per impedire che i bonus edilizi siano utilizzati da chi ha debiti con l'erario, viene introdotta la sospensione dei crediti di imposta qualora i debiti con l'Erario superino i 10.000 euro e non siano rispettate le scadenze o accordi di rateizzazione.
Il decreto pone infine introduce misure contro le frodi nella cessione dei crediti ACE, limitando a una sola la possibilità di cessione e introducendo una responsabilità solidale per chi vi concorre, oltre a prevedere controlli preventivi più stringenti.
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