Sei un avvocato conservatore o rivoluzionario?

Articolo di Riccardo Bianchini del 10/02/2024

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Esistono due modalità di interpretare l'avvocato, che costituiscono ciascuna una tipologia di avvocato.

La tipologia dell'avvocato conservatore, piuttosto tipica del mondo anglosassone, e la modalità dell'avvocato che potremmo chiamare progressista, se non addirittura rivoluzionario.

Per affrontare il tema un utile spunto è quello di rifarsi a Tocqueville.

Il nome di Alexis de Tocqueville è noto a tutti gli avvocati: difficilmente hanno evitato almeno un paio di esami universitari in cui tale nome compare.

L'opera più nota è forse Democrazia in America: un classico della storia del diritto in cui Tocqueville - magistrato francese interessato al sistema penale americano che intorno alla metà dell'800 visita gli Stati Uniti - descrive il nord America sotto i profilo sociale, geografico e culturale, ed in particolare sotto i profilo del suo sistema giuridico

Quel che ne esce è una ricognizione della società nordamericana e del suo sistema normativo: sullo sfondo vi è il tentativo di rispondere ad una domanda: ma come è possibile che, pacificamente, negli stati uniti vi sia la democrazia?

Consideriamo cosa accadeva, contestualmente, in Europa e quali tumulti fossero collegati all'affermarsi di sistemi democratici in senso moderno.

E in tutto questo, Tocqueville, coglie l'occasione per comparare il sistema europeo continentale a quello anglo-americano: e lo fa, anche, comparando la funzione degli avvocati.

In una pagina al limite della psicologia forense, l'occhio del magistrato Tocqueville traccia così il confine fra due tipologie di avocati:

  • quello anglosassone, conservatore: qualsiasi argomento che esso spende a favore del proprio cliente non può che trovare fondamento nella tradizione giuridica che mai viene messa in discussione. La tradizione è intoccabile, e occorre scavare in essa per trovare gli argomenti a favore della parte
  • quello francese, irrimediabilmente di parte: pronto a sovvertire anche il più consolidato principio civilistico pur di addurre argomenti a favore del proprio assistito.

Il primo, quello anglosassone, ha una funzione sociale ben precisa: appunto di conservare il sistema e proteggerlo

Il secondo, quello francese, è potenzialmente un elemento di sovversione del sistema stesso.

Questo ci ricorda che, in fin dei conti, il fare politica, in senso, molto lato, passa anche dal come si interpreta il ruolo dell'avvocato: quando difendiamo l'interesse della parte, la difendiamo appoggiandosi al sistema esistente (così rafforzandolo indirettamente) o lo facciamo a prescindere da qualsiasi ragionamento sulla tenuta del sistema? 

Domanda oziosa?

Ma, forse no, se continuano a ripeterci che quella dell'avvocatura è una funzione sociale che ha a che fare con l'esercito della funzione giurisdizionale e la tenuta democratica delle istituzioni.


L'articolo è disponibile anche in podcast:

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