Prorogata anche per l’anno 2023 la temporanea abrogazione del contributo integrativo minimo a carico degli avvocati iscritti a Cassa forense.
Lo ha stabilito il Comitato dei Delegati di Cassa forense con una decisione presa ieri all'unanimità.
Il contributo minimo integrativo di 710 euro, ai sensi dell'art. 25, comma 7, del vigente Regolamento Unico della Previdenza, era già stato sospeso per gli anni dal 2018 al 2022, fermo restando solo il pagamento del contributo integrativo nella misura del 4% sull’effettivo volume d’affari dichiarato.
L'ulteriore proroga è stata decisa in ragione dell'imminente approvazione della riforma previdenziale forense.
Tale riforma prevede interventi strutturali importanti, in particolare il passaggio ad un sistema contributivo “per anzianità”, un elemento "destinato a incidere in modo consistente sugli equilibri finanziari di lungo periodo, senza penalizzare l’adeguatezza delle prestazioni previdenziali per le future generazioni di iscritti e disciplinando in maniera più adeguata ed equa la materia contributiva".
AGGIORNAMENTO>> Il contributo minimo integrativo per il 2023 va pagato. Il provvedimento di proroga della Cassa infatti non è stato approvato da parte dei Ministeri Vigilanti e il successivo ricorso della Cassa al Tar del Lazio è stato respinto (Vedi la sentenza).