I nostri diritti
non sono altro
che i doveri degli altri
nei nostri confronti.
Questa riflessione di Norberto Bobbio apre la porta a una comprensione più articolata del concetto di diritto, mostrandoci l'altra faccia della medaglia.
Il filosofo considera i diritti come una parte inalienabile della struttura sociale. Il diritto, secondo lui, è una figura deontica: un'entità che esiste in relazione diretta con gli obblighi e le norme di condotta. In questa prospettiva, non può esistere un diritto senza un obbligo correlato, e viceversa. Questa interdipendenza tra diritti e doveri è il fondamento su cui poggia l'intero edificio del diritto.
Ad esempio, nel diritto penale, il diritto della collettività alla sicurezza implica il dovere degli individui di astenersi da comportamenti illeciti. In ambito civile, il diritto di proprietà di un individuo comporta il dovere per gli altri di non interferire con il godimento di tale proprietà.
Nel contesto attuale, con l'emergere di "nuovi diritti", come i diritti digitali o ambientali, la riflessione di Bobbio assume un rilievo ancora maggiore. Questi diritti, definiti talvolta come petizioni di principio, hanno bisogno di un terreno solido su cui radicarsi per essere effettivamente azionati in giudizio. Senza un'adeguata normativa e senza il riconoscimento dei doveri corrispondenti da parte degli altri, questi nuovi diritti rischiano di rimanere inattuati e puramente teorici.
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