DeepSeek, il Garante privacy blocca il sito cinese

Articolo del 31/01/2025

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Il Garante per la protezione dei dati personali, con comunicato del 30 gennaio 2025, ha disposto in via d’urgenza la limitazione del trattamento dei dati degli utenti italiani nei confronti delle società cinesi Hangzhou DeepSeek Artificial Intelligence e Beijing DeepSeek Artificial Intelligence, responsabili del popolare servizio di chatbot DeepSeek.

Cos’è DeepSeek

DeepSeek è un software di intelligenza artificiale relazionale progettato per comprendere ed elaborare le conversazioni umane. Introdotto di recente sul mercato mondiale, ha registrato in pochi giorni milioni di download. Il chatbot si distingue per le sue avanzate capacità di risposta contestuale e per la rapidità di adozione, tanto da superare in breve tempo altre piattaforme più consolidate come ChatGPT.

Le motivazioni del blocco

Il provvedimento di limitazione adottato dal Garante è motivato dalla scarsa collaborazione delle società cinesi. Queste ultime hanno dichiarato di non operare in Italia e di non ritenere applicabile la normativa europea, posizione giudicata inaccettabile dall’Autorità.

Inoltre, la documentazione fornita dalle società in risposta alle richieste di chiarimento è stata definita insufficiente per garantire il rispetto delle norme sulla protezione dei dati personali. L’Autorità ha quindi disposto un’istruttoria volta a verificare eventuali violazioni della normativa europea, in particolare del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR).

Un provvedimento senza precedenti

Questo blocco rappresenta il primo caso a livello europeo e mondiale di limitazione imposta a un software di intelligenza artificiale cinese su larga scala. Il Garante italiano conferma così il proprio ruolo di precursore nella protezione dei dati personali.

Rischi per la privacy: cosa si teme

Le preoccupazioni del Garante derivano dal potenziale utilizzo improprio dei dati personali raccolti dal chatbot. Esiste infatti il timore che le informazioni sensibili possano essere trasmesse alle autorità cinesi o utilizzate per finalità non dichiarate, violando il principio di trasparenza previsto dal GDPR.

In aggiunta, altri Paesi europei, come l’Irlanda, hanno chiesto chiarimenti sul trattamento dei dati da parte di DeepSeek, segnalando possibili rischi per la sicurezza nazionale.

Le reazioni del settore tecnologico

Il blocco imposto dal Garante ha avuto un impatto significativo sul settore tecnologico. Molti esperti vedono questa decisione come un segnale chiaro: anche i colossi dell’intelligenza artificiale non possono sottrarsi al rispetto delle normative europee.

Al contempo, società come Nvidia e altri fornitori di tecnologie per l’IA stanno monitorando con attenzione gli sviluppi, consapevoli delle possibili implicazioni economiche e regolatorie.

Conclusioni

La decisione del Garante italiano segna un precedente importante per la tutela della privacy nell’era dell’intelligenza artificiale globale.

Ancora una volta, ci distinguiamo per essere i primi nel mondo a limitare invece che a creare: un segnale chiaro che, quando si tratta di proteggere i dati personali, siamo all’avanguardia. Chissà se arriverà anche il giorno in cui saremo altrettanto veloci nel guidare l'innovazione.


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