PNRR e riforme della giustizia: cala la durata dei processi

Articolo del 08/11/2023

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Nel corso del primo semestre del 2023, segnato dall'introduzione delle riforme del processo civile e penale, abbiamo assistito a un calo significativo della durata dei processi ed una notevole riduzione dell'arretrato giudiziario.

È quanto emerge dalla relazione della Direzione generale di statistica e analisi organizzativa del Ministero della Giustizia.

I dati evidenziano un decremento notevole del disposition time, ovvero l'indicatore che misura il rapporto tra i processi pendenti e quelli definiti. In termini percentuali, questo si traduce in una diminuzione del 19,2% nel civile e del 29,0% nel penale rispetto al 2019, l'anno di riferimento stabilito nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Nel settore penale, l'ultima analisi mostra un calo del 17,5% rispetto al primo semestre del 2022, segnalando un incremento dei procedimenti conclusi. La durata media di un processo penale è ora inferiore ai mille giorni, un traguardo che si allinea agli obiettivi finali del PNRR per una riduzione del 25% entro giugno 2026.

Nel settore civile, il calo è più contenuto (-1,0% rispetto al I semestre 2022), ma non meno rilevante. La performance di Tribunali e Corti d'Appello mostra una tendenza positiva, con un decremento dell'8,9% e del 7,8% rispettivamente, proiettando la giustizia civile verso il raggiungimento dell'obiettivo di una riduzione del disposition time del 40% entro il 2026.

Analizzando l'arretrato civile, i numeri parlano chiaro: -19,7% nei Tribunali e -33,7% nelle Corti d'Appello. Tali dati indicano una tendenza verso l'efficienza, ma sottolineano anche la necessità di intensificare gli sforzi per raggiungere la riduzione del 90% prevista dagli accordi con la Commissione europea.

Il monitoraggio, inviato biannualmente alla Commissione europea, è accessibile sul portale del Ministero della giustizia e sul sito della DgStat. L'aggiornamento di aprile 2024, che fornirà ulteriori dati sulla chiusura dell'anno 2023 e offrirà una prospettiva ancora più chiara sulla riuscita delle riforme in corso.


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