Esame avvocato 2023, le novità del decreto: una prova scritta e una orale in tre fasi

Articolo del 06/07/2023

Condividi su FacebookCondividi su LinkedinCondividi su Twitter

L'esame di avvocato cambia struttura: per la sessione 2023 sarà composto da una prova scritta e un esame orale strutturato in 3 fasi.

È quanto previsto dal Decreto enti locali (art. 4 quater D.L. 51/2023) a seguito delle modifiche introdotte dalla legge di conversione 3 luglio 2023, n. 87.

La prova scritta consite nella redazione di un atto giudiziario che postula conoscenze di diritto sostanziale e processuale, su un quesito proposto in una materia a scelta dal candidato tra:

  • diritto civile,
  • diritto penale
  • diritto amministrativo.

Per la valutazione della prova scritta ogni componente della sottocommissione d'esame dispone di 10 punti di merito. Alla prova orale sono ammessi i candidati che hanno conseguito nella prova scritta un punteggio di almeno 18 punti.

La prova orale è suddivisa in tre fasi:

  • prima fase: "esame e discussione di una questione pratico-applicativa, nella forma della soluzione di un caso, che postuli conoscenze di diritto sostanziale e di diritto processuale, in materia scelta preventivamente dal candidato tra le seguenti: diritto civile, diritto penale e diritto amministrativo";
  • seconda fase: "discussione di brevi questioni che dimostrino le capacità argomentative e di analisi giuridica del candidato relative a tre materie, di cui una di diritto processuale, scelte preventivamente dal candidato tra le seguenti: diritto civile, diritto penale, diritto amministrativo, diritto processuale civile, diritto processuale penale";
  • terza fase: "dimostrazione di conoscenza dell'ordinamento forense e dei diritti e doveri dell'avvocato".

Per essere considerato idoneo, il candidato dovrà ottenere un punteggio complessivo non inferiore a 105 punti e un punteggio minimo di 18 punti in ciascuna delle materie.

Il sottosegretario alla giustizia, Sisto, ha sottolineato che questa innovazione è il risultato di un accordo tra il Consiglio Nazionale Forense (CNF), l'Organismo di Composizione della Crisi da Sovraindebitamento (OCF) e il Ministero della Giustizia.

La riforma ha ricevuto l'approvazione dell'Associazione Giovani Avvocati (AIGA). Il presidente Francesco Paolo Perchinunno ha sottolineato come il governo e le forze politiche abbiano dimostrato disponibilità nel considerare le diverse proposte avanzate dall'avvocatura, optando per una "modalità transitoria che tenesse conto dell’attuale preparazione dei praticanti".


Documenti correlati:

©2024 misterlex.it - [email protected] - Privacy - P.I. 02029690472