L'esame di avvocato cambia struttura: per la sessione 2023 sarà composto da una prova scritta e un esame orale strutturato in 3 fasi.
È quanto previsto dal Decreto enti locali (art. 4 quater D.L. 51/2023) a seguito delle modifiche introdotte dalla legge di conversione 3 luglio 2023, n. 87.
La prova scritta consite nella redazione di un atto giudiziario che postula conoscenze di diritto sostanziale e processuale, su un quesito proposto in una materia a scelta dal candidato tra:
Per la valutazione della prova scritta ogni componente della sottocommissione d'esame dispone di 10 punti di merito. Alla prova orale sono ammessi i candidati che hanno conseguito nella prova scritta un punteggio di almeno 18 punti.
La prova orale è suddivisa in tre fasi:
Per essere considerato idoneo, il candidato dovrà ottenere un punteggio complessivo non inferiore a 105 punti e un punteggio minimo di 18 punti in ciascuna delle materie.
Il sottosegretario alla giustizia, Sisto, ha sottolineato che questa innovazione è il risultato di un accordo tra il Consiglio Nazionale Forense (CNF), l'Organismo di Composizione della Crisi da Sovraindebitamento (OCF) e il Ministero della Giustizia.
La riforma ha ricevuto l'approvazione dell'Associazione Giovani Avvocati (AIGA). Il presidente Francesco Paolo Perchinunno ha sottolineato come il governo e le forze politiche abbiano dimostrato disponibilità nel considerare le diverse proposte avanzate dall'avvocatura, optando per una "modalità transitoria che tenesse conto dell’attuale preparazione dei praticanti".
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