La bilancia, simbolo universale della giustizia, ha origini antiche. Gli antichi Greci la utilizzavano per rappresentare equilibrio e imparzialità. Questo simbolo fu adottato dai Romani e si radicò nelle tradizioni cristiane.
Nel "Giudizio Universale" di Rogier van der Weyden, l'Arcangelo Michele pesa le anime dei giusti e dei peccatori sotto la figura del Cristo giudice. Con la bilancia in mano, determina il destino eterno delle anime nel giorno del giudizio. Questa scena evidenzia l'inevitabilità del giudizio divino e l'importanza dell'equità.
Datato intorno al 1440 e parte del Polittico del Giudizio Universale, il dipinto riflette non solo la maestria artistica di van der Weyden, ma anche i principi morali e giuridici dell'epoca. La bilancia dell'Arcangelo richiama i fondamenti del diritto: ricerca della verità, equità nel giudizio, responsabilità delle azioni umane.
Questo capolavoro ha influenzato l'arte religiosa e l'iconografia legale. Oggi, la bilancia è presente nei tribunali e nelle istituzioni giuridiche, simbolo di un giudizio giusto ed equilibrato. L'opera ci ricorda che la giustizia è un valore universale, centrale nelle società moderne.
Per gli appassionati di arte e di diritto, l'analisi di questo dipinto offre riflessioni su come l'arte possa influenzare e riflettere i valori fondamentali della giustizia. La bilancia dell'Arcangelo Michele resta un simbolo potente, che invita a promuovere un sistema giudiziario imparziale e giusto.