La giustizia è come un treno

Articolo del 02/11/2024

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La giustizia è come un treno

che è quasi sempre in ritardo.

Questa frase è contenuta nell'autobiografia del poeta russo Yevgeny Yevtushenko.

Ma a quale giustizia si riferiva l'autore?

Quella divina, non essendo di questo mondo, è di difficile interpretazione.

Per quella umana, anche se Trenitalia ci mette spesso a dura prova, credo calzi di più il paragone con Godot... che non arriva proprio.

Al massimo crediamo di poter somministrare la giustizia attraverso l'emanazione di una sentenza che lascia comunque insoddisfatto chi chiedeva giustizia, e arriva in ritardo anche quella...

Ma forse si parte proprio dal principio di fondo sbagliato.

Non si può chiedere a una quercia di fare i limoni, e perché quindi si dovrebbe chiedere al "sistema giustizia" - cioè a quell'apparato di dispositivi volti a incasellare i vivi e multiformi fatti del quotidiano in astratte fattispecie legali create a tavolino per regolare l'ordine fra consociati - di saper funzionare come parametro di equità e giustizia?

Servirebbe saggezza, non diritto positivo, per trovare giustizia.

Ma ritrasformare il titolare del potere giurisdizionale in un consesso di anziani saggi, piuttosto che in tecnici del diritto, pare impresa ardua e poco perseguibile.

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