L'era della digitalizzazione avanza, inesorabile.
Il mondo cui eravamo abituati è cambiato, sta cambiando e continuerà a cambiare: serve sempre più un diritto applicabile ai fatti che si svolgono "on line".
E l'Unione Europea cerca di attrezzarsi. Ma come?
Ci spiega tutto il Prof. Michele Iaselli.
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Le tecnologie digitali stanno cambiando la vita delle persone, dal modo di comunicare al modo di vivere e lavorare.
La digitalizzazione può fornire soluzioni a molte delle sfide che l'Europa e i suoi cittadini si trovano ad affrontare e offre opportunità quali:
A seguito della pandemia di COVID-19 la digitalizzazione è diventata una componente essenziale sia per la ripresa economica sia per la resilienza dei settori europei della sanità e dell'assistenza. La digitalizzazione ha dato all'UE un ulteriore impulso all'accelerazione della transizione tecnologica, attraverso il potenziamento della sanità elettronica e la promozione di tecnologie abilitanti come il cloud computing, le tecnologie quantistiche e il calcolo ad alte prestazioni.
Affinché le nostre società ed economie siano pronte per l'era digitale, l'UE si è impegnata a creare uno spazio digitale sicuro per i cittadini e le imprese in modo inclusivo e accessibile a tutti. Ciò significa consentire una trasformazione digitale che salvaguardi i valori dell'UE e tuteli i diritti fondamentali nonché la sicurezza dei cittadini, rafforzando nel contempo la sovranità digitale dell'Europa.
A tale riguardo è di fondamentale importanza la bussola per il digitale, una proposta di strategia della Commissione europea che fissa obiettivi e tappe digitali specifici da conseguire entro il 2030. La proposta mette in primo piano le competenze e l'istruzione digitali ed è articolata intorno a quattro settori: competenze, imprese, pubblica amministrazione e infrastrutture. Nella videoconferenza del marzo 2021 i leader dell'UE hanno sottolineato la necessità di rafforzare la sovranità digitale dell'Europa e hanno considerato la bussola per il digitale un passo avanti.
L'UE lavora a diverse politiche per realizzare la trasformazione digitale.
I principali settori d'intervento sono:
Nel marzo 2021 la Commissione ha presentato la bussola per il digitale, che definisce una visione e fissa obiettivi per promuovere la digitalizzazione nell'UE entro il 2030. La strategia comprende una proposta di decisione che istituisce il programma strategico "Percorso per il decennio digitale", volto a creare il quadro di governance per conseguire gli obiettivi digitali per il 2030.
La proposta della Commissione è attualmente all'esame del Consiglio. Nel novembre 2021 la presidenza slovena ha presentato una relazione sullo stato di avanzamento dei lavori del Consiglio sulla proposta.
La Commissione, nell'ambito di applicazione della bussola per il digitale, ha avviato il processo di adozione di una dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali. L'obiettivo della dichiarazione è definire i diritti dei cittadini nello spazio digitale ed elaborare un quadro di principi che l'UE e gli Stati membri convengono di sostenere nel processo di trasformazione digitale.
Nel dicembre 2021 i ministri delle Telecomunicazioni dell'UE hanno discusso la proposta della Commissione e hanno espresso il loro fermo sostegno alla dichiarazione, nella quale è precisato che glistessidiritti fondamentali validi offline lo sono anche online.
Economia dei dati
Lo sviluppo della tecnologia ha reso disponibile una quantità di dati sempre maggiore. Il Consiglio intende creare un mercato unico dei dati in linea con i valori comuni dell'UE, consentendo una maggiore condivisione e un maggiore riutilizzo dei dati a livello intersettoriale e transfrontaliero.
La Commissione europea ha proposto una strategia europea in materia di dati che faciliterà la trasformazione digitale per i prossimi cinque anni. Durante la riunione straordinaria dell'ottobre 2020 il Consiglio europeo ha accolto con favore la strategia, che sostiene le ambizioni digitali mondiali dell'UE di costruire una vera economia dei dati europea competitiva, garantendo nel contempo i valori europei e un elevato livello di sicurezza dei dati, protezione dei dati e privacy.
Una parte della strategia per i dati, l'atto sulla governance dei dati, presentato dalla Commissione il 25 novembre 2020 quale prima iniziativa legislativa nell'ambito della strategia europea per i dati, mira a promuovere la disponibilità di dati per il riutilizzo a livello intersettoriale e transfrontaliero e dovrebbe svolgere un ruolo centrale per consentire e guidare la creazione di spazi interoperabili comuni di dati a livello dell'UE in settori strategici quali l'energia, la mobilità e la salute.
Nell'ottobre 2021 il Consiglio ha approvato la sua posizione sulla proposta della Commissione relativa all'atto e nel novembre 2021 è stato raggiunto un accordo provvisorio con il Parlamento.
Tassazione del digitale
I servizi digitali sono diventati una sfida crescente per i sistemi fiscali esistenti. L'attuale regolamentazione delle questioni fiscali internazionali è stata pensata per modelli imprenditoriali che implicano una presenza fisica in un paese. Ne consegue che spesso gli utili derivanti dalle attività digitali non sono tassati nel paese in cui i profitti vengono generati.
Sono in corso lavori per adeguare all'era digitale i sistemi fiscali degli Stati membri dell'UE. L'UE svolge un ruolo importante in questo processo, non da ultimo nel contesto dei negoziati in corso in seno all'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE), per cercare una soluzione a lungo termine basata su un consenso globale. Il Consiglio è tuttavia pronto a esaminare possibili soluzioni a livello dell'UE qualora non si profili una soluzione globale.
Intelligenza artificiale
L'intelligenza artificiale (IA) può contribuire a un'economia più innovativa, efficiente, sostenibile e competitiva, migliorando nel contempo la sicurezza, l'istruzione e l'assistenza sanitaria per i cittadini. Contribuisce inoltre alla lotta contro i cambiamenti climatici. Pur sostenendo lo sviluppo delle tecnologie di IA, il Consiglio riconosce i rischi potenziali e incoraggia un approccio etico e antropocentrico a tali tecnologie.
Nell'ottobre 2020 il Consiglio europeo ha invitato la Commissione a:
Nell'aprile 2021 la Commissione ha presentato una proposta di regolamento volta ad armonizzare le regole sull'intelligenza artificiale (legge sull'intelligenza artificiale) e un piano coordinato che comprende una serie di azioni congiunte per la Commissione e gli Stati membri. Questo pacchetto di regole mira ad accrescere la fiducia nell'intelligenza artificiale e a promuovere lo sviluppo e l'aggiornamento delle tecnologie di IA.
Il Consiglio ha discusso la proposta legislativa nell'ottobre 2021 sottolineando, da un lato, i notevoli vantaggi sociali ed economici che l'IA può apportare in numerosi settori e, dall'altro, la necessità di tutelare la privacy e garantire la sicurezza. A dicembre, nella sessione del Consiglio dei ministri delle telecomunicazioni dell'UE, la presidenza slovena ha presentato una relazione sullo stato di avanzamento delle discussioni svoltesi finora in sede di Consiglio sulla proposta.
Connettività
La pandemia di COVID-19 ha messo in luce l'esigenza di disporre di una connettività veloce e universale in tutta l'UE affinché tutti gli europei abbiano accesso alla tecnologia digitale. L'UE ha fissato obiettivi in materia di connettività per il 2025, tra cui:
L'obiettivo generale dell'UE è sviluppare norme armonizzate per i servizi di connettività nell'UE. Alcune azioni già realizzate sono:
Nell'aprile 2022 l'UE ha adottato norme rivedute sul roaming nell'UE, le quali garantiranno che, alla scadenza del vigente regolamento sul roaming il 30 giugno 2022, le persone possano continuare a effettuare chiamate, inviare messaggi di testo e navigare sul web mentre viaggiano in altri paesi dell'UE senza sovrapprezzi. Le nuove norme si applicheranno fino al 2032.
Cibersicurezza
Poiché le minacce e i reati informatici sono in aumento in termini di quantità e di complessità, l'UE si sta adoperando per migliorare le sue capacità di risposta e salvaguardare l'integrità, la sicurezza e la resilienza dell'infrastruttura digitale così come delle reti e dei servizi di comunicazione. Una risposta più forte in materia di cibersicurezza può garantire una maggiore fiducia nella tecnologia digitale e proteggere un ciberspazio aperto e sicuro. Nel corso del Consiglio europeo straordinario dell'ottobre 2020, i leader dell'UE hanno chiesto il potenziamento della capacità dell'UE di proteggersi dalle minacce informatiche, provvedere a un ambiente di comunicazione sicuro, soprattutto attraverso la crittografia quantistica, e garantire l'accesso ai dati a fini giudiziari e di contrasto.
Poiché sempre più criminali ricorrono alla tecnologia per pianificare e commettere reati, le autorità dipendono sempre più dalle prove elettroniche per combattere la criminalità. L'UE sta discutendo nuove norme che rendano più veloce e facile l'accesso alle prove elettroniche.
Identificazione digitale europea (e-ID)
Nell'ottobre 2020 il Consiglio europeo ha chiesto che sia sviluppato un quadro a livello UE per l'identificazione elettronica (e-ID) pubblica e sicura, ivi incluse firme digitali interoperabili, che garantisca alle persone il controllo della loro identità e dei loro dati online e consenta l'accesso a servizi digitali pubblici, privati e transfrontalieri.
Nel giugno 2021 la Commissione ha presentato una proposta di regolamento concernente l'identità digitale europea. La proposta è in discussione in sede di Consiglio. Durante il Consiglio "Telecomunicazioni" di dicembre i ministri hanno preso atto dei progressi compiuti sul fascicolo.
Servizi digitali
Le piattaforme online costituiscono una parte importante del mercato e dell'economia digitali dell'UE. Gli Stati membri dell'UE riconoscono la necessità di rafforzare, modernizzare e chiarire le norme in materia di servizi digitali al fine di:
Il quadro giuridico dell'UE in materia di servizi digitali è rimasto invariato dall'adozione della direttiva sul commercio elettronico nel 2000. Nel frattempo, le tecnologie, i modelli di business e i servizi nel settore digitale sono cambiati a un ritmo senza precedenti.
Il pacchetto sui servizi digitali è la risposta dell'UE alla necessità di regolamentare lo spazio digitale. L'obiettivo dei due atti legislativi che lo compongono è definire misure per proteggere gli utenti, sostenendo allo stesso tempo l'innovazione nell'economia digitale.
Il pacchetto relativo alla legge sui servizi digitali è stato presentato dalla Commissione europea nel dicembre 2020 e comprende:
Con questo pacchetto la Commissione ha proposto nuove e ambiziose norme per disciplinare meglio lo spazio digitale e i servizi digitali, comprese le piattaforme di social media. I suoi obiettivi sono:
Le nuove norme sui servizi digitali andrebbero a vantaggio di un'ampia gamma di utenti e piattaforme, tra cui:
La legge sui servizi digitali si concentra sulla creazione di un ambiente online più sicuro per gli utenti e le imprese digitali e sulla protezione dei diritti fondamentali nello spazio digitale e a tal fine definisce nuove norme in materia di:
A tal fine verranno definiti una serie di responsabilità e un quadro chiaro in materia di trasparenza e responsabilità per i prestatori di servizi intermediari come:
Di conseguenza, tutti gli intermediari online che offrono i loro servizi nel mercato unico, siano essi stabiliti nell'UE o al di fuori di essa, dovranno conformarsi alle nuove norme.
Le imprese saranno soggette a obblighi proporzionati alla natura dei servizi da loro offerti nonché alla loro dimensione e al loro impatto. Ciò significa che le piattaforme online di dimensioni molto grandi e i motori di ricerca online di dimensioni molto grandi dovranno rispettare requisiti più rigorosi.
La legge sui servizi digitali tutelerà i diritti e gli interessi legittimi di tutte le parti coinvolte, in primo luogo dei cittadini dell'UE.
Gli utenti online nell'UE avranno un maggiore controllo su ciò che vedono online, in quanto saranno in grado di comprendere o di essere informati in merito agli annunci visualizzati. Gli utenti potranno segnalare i contenuti illegali e la piattaforma sarà quindi tenuta a comunicare loro le decisioni prese.
La legge migliorerebbe la trasparenza delle norme per la moderazione dei contenuti online, offrendo nel contempo alle autorità e ai ricercatori un maggiore accesso ai dati per comprendere meglio lo spazio online, il suo impatto sociale e i possibili rischi.
Anche i minori saranno protetti meglio grazie alla legge sui servizi digitali. Alle piattaforme accessibili ai minori sarà vietato presentare pubblicità mirata basata sull'uso dei dati personali dei minori quali definiti dal diritto dell'UE.
Le norme stabilite dalla legge sui servizi digitali mirano in particolare a tutelare:
La legge sui servizi digitali consente, quindi, di sancire il principio secondo cui ciò che è illegale offline deve esserlo anche online, e mira a proteggere lo spazio digitale dalla diffusione di beni, contenuti e servizi illegali nonché a garantire la protezione dei diritti fondamentali degli utenti.
La legge si applica a tutti gli intermediari online che prestano servizi nell'Unione. Gli obblighi imposti sono proporzionati alla natura e alla portata dell'impatto intermediario in questione, in particolare in funzione del numero di utenti che utilizzano il servizio. Le piattaforme di dimensioni molto grandi o i motori di ricerca di dimensioni molto grandi saranno pertanto soggetti a obblighi più rigorosi a seconda del numero di utenti che utilizzano i loro servizi.
La legge sui servizi digitali stabilisce un quadro giuridico orizzontale e si applica ai servizi intermediari quali quelli offerti da prestatori di servizi di hosting, motori di ricerca, piattaforme e mercati online. Nell'ambito di questi servizi intermediari, tra le piattaforme e i motori di ricerca online di dimensioni molto grandi si opera una distinzione quando tali servizi sono utilizzati da oltre 45 milioni di utenti attivi al mese nell'UE.
Al fine di salvaguardare lo sviluppo delle start-up nel mercato interno, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno convenuto che le microimprese e le piccole imprese con meno di 45 milioni di utenti attivi al mese nell'UE sono esentate da alcuni nuovi obblighi.
Per garantire un'attuazione efficace e uniforme degli obblighi della legge sui servizi digitali, il Consiglio e il Parlamento hanno deciso di conferire alla Commissione il potere esclusivo di vigilare sulle piattaforme e sui motori di ricerca di dimensioni molto grandi per quanto riguarda gli obblighi specifici a questo tipo di operatori.
I principali operatori digitali saranno quindi controllati a livello europeo grazie allo sviluppo di competenze in seno alla Commissione e in collaborazione con gli Stati membri. In tal modo sarà garantita una risposta efficace e uniforme ai rischi sistemici posti da tali operatori di dimensioni molto grandi. Questo modello di governance preserva il principio del paese d'origine che si applica a tutti gli altri intermediari di servizi e agli altri obblighi stabiliti dalla legge sui servizi digitali.
Per finanziare le attività di vigilanza della Commissione europea sugli operatori di dimensioni molto grandi, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio per creare un meccanismo di commissioni annuali da imporre a tali operatori, direttamente collegato ai compiti della Commissione.
I colegislatori hanno convenuto di rafforzare gli obblighi relativi ai mercati online nell'ambito della legge sui servizi digitali. In effetti, considerato il ruolo importante svolto da tali operatori nella vita quotidiana dei cittadini europei, la legge sui servizi digitali impone ai mercati un dovere di diligenza nei confronti dei venditori i cui prodotti o servizi sono messi in vendita sulla loro piattaforma online.
Al fine di limitare la diffusione di contenuti illegali, i mercati online devono compiere i massimi sforzi per verificare la corretta fornitura di informazioni da parte dei venditori prima di autorizzarli a vendere online. I mercati dovranno inoltre raccogliere e mostrare le informazioni sui prodotti e i servizi venduti, come la marca e la conformità al diritto dell'Unione, al fine di garantire che i consumatori siano adeguatamente informati.
Data l'importanza degli operatori di dimensioni molto grandi nella vita quotidiana dei cittadini europei e dell'Unione in generale, la legge sui servizi digitali introduce l'obbligo per tali operatori di analizzare i rischi sistemici che generano e di mettere in atto misure per ridurre i rischi individuati.
Tale analisi è effettuata annualmente e, grazie alla supervisione unificata di questi operatori da parte della Commissione europea, consente un monitoraggio continuo per ridurre i rischi di: i) diffusione di contenuti illegali; ii) effetti negativi sui diritti fondamentali come la libertà di espressione e di informazione; iii) manipolazione dei loro servizi a scapito dei processi democratici e della sicurezza pubblica; iv) effetti negativi in relazione alla violenza di genere e alla protezione dei minori e gravi conseguenze sulla salute fisica o mentale degli utenti.
Tenuto conto dell'obiettivo di proteggere gli utenti online, i colegislatori hanno convenuto di vietare le interfacce fuorvianti e i metodi finalizzati a indurre in errore gli utenti per le piattaforme e le interfacce online designate nell'ambito della legge sui servizi digitali, come le interfacce relative alla segnalazione di presunti contenuti illegali da parte di un utente.
Data l'importanza dei sistemi di raccomandazione nell'esperienza degli utenti online, il Parlamento e il Consiglio hanno convenuto di stabilire requisiti di trasparenza per i parametri dei sistemi di raccomandazione al fine di migliorare l'informazione degli utenti e le loro possibili scelte. Ai sensi della legge sui servizi digitali, le piattaforme e i motori di ricerca di dimensioni molto grandi dovranno obbligatoriamente offrire agli utenti un sistema di raccomandazione dei contenuti che non sia basato sulla loro profilazione.
Nel contesto dell'aggressione russa nei confronti dell'Ucraina e in particolare delle conseguenze sulla manipolazione delle informazioni online, i colegislatori hanno convenuto di includere un nuovo articolo che introduce un meccanismo di risposta alle crisi.
Tale meccanismo sarà attivato da una decisione della Commissione su raccomandazione del comitato dei coordinatori nazionali dei servizi digitali e consentirà di analizzare l'impatto dell'attività delle piattaforme e dei motori di ricerca di dimensioni molto grandi sulla crisi in questione, come pure le misure proporzionate ed efficaci da attuare nel rispetto dei diritti fondamentali.
Diverse disposizioni della legge sui servizi digitali consentono la tutela dei minori online. Le piattaforme accessibili ai minori dovranno mettere in atto misure di protezione particolari per garantire la sicurezza dei minori online, specie quando sono a conoscenza del fatto che l'utente è un minore; alle piattaforme sarà fatto divieto di presentare ai minori messaggi pubblicitari mirati derivanti dall'uso dei loro dati personali quali definiti nel diritto dell'UE.
L'obiettivo della legge sui mercati digitali, invece, è garantire condizioni di parità a tutte le imprese digitali, indipendentemente dalle loro dimensioni. Intende garantire un settore digitale competitivo ed equo:
La legge sui mercati digitali definisce norme chiare per le grandi piattaforme. Intende garantire che nessuna piattaforma online di grandi dimensioni agisca da "gatekeeper", vale a dire come un attore privato che può stabilire le regole sui mercati digitali controllando almeno uno dei cosiddetti "servizi di piattaforma di base".
Tra i servizi di piattaforma di base figurano:
Affinché una piattaforma sia considerata gatekeeper è necessario, da un lato, che negli ultimi tre anni abbia raggiunto un fatturato annuo nell'Unione europea (UE) di almeno 7,5 miliardi di EUR o che la sua capitalizzazione di mercato sia pari ad almeno 75 miliardi di EUR, e dall'altro che annoveri almeno 45 milioni di utenti finali su base mensile e almeno 10 000 utenti commerciali stabiliti nell'UE.
Al tempo stesso, è necessario che la piattaforma controlli uno o più servizi di piattaforma di base ("core platform services") in almeno tre Stati membri.
I gatekeeper non potranno:
I gatekeeper dovranno:
La concorrenza leale dei servizi digitali è fondamentale per garantire che le imprese e i consumatori possano tutti beneficiare nello stesso modo delle opportunità digitali. Ciò consentirà anche di generare più innovazione e rafforzare la protezione dei consumatori.
Al fine di garantire un elevato livello di armonizzazione nel mercato interno, la Commissione europea è l'unica autorità preposta all'applicazione del regolamento.
Per fare in modo che i gatekeeper abbiano una chiara comprensione delle norme che devono rispettare, la Commissione europea può decidere di avviare un dialogo normativo.
Saranno istituiti un comitato consultivo e un gruppo ad alto livello per assistere e facilitare il lavoro della Commissione europea.
La legge sui servizi digitali e la legge sui mercati digitali costituiscono i due pilastri di una regolamentazione digitale che rispetta i valori europei e il modello europeo; tali regolamenti definiscono insieme un quadro adeguato allo sviluppo economico dei giganti del digitale e alla protezione dei loro utenti.
Adesso i provvedimenti comunitari per la regolamentazione dei mercati digitali, sono finalmente allineati: la legge sui mercati digitali aveva affrontato il Parlamento a dicembre 2021 incassando 642 voti a favore e 8 contrari, mentre a gennaio 2022 è stata approvata la legge sui servizi digitali.
La fase successiva per entrambi è quella dei negoziati con i singoli Governi, per avviare la quale bisognerà attendere che la Francia assuma la guida del Consiglio che rappresenta i Paesi membri, prevista entro la prima metà dell'anno.