NFT, Crypto Art e Beni Culturali, inquadramento e tutele

Articolo del 25/11/2024

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Negli ultimi anni, termini come NFT, blockchain e smart contracts sono entrati prepotentemente nel vocabolario comune, rivoluzionando settori come l'arte, la finanza e la proprietà intellettuale. Ma cosa significano realmente questi concetti e come stanno influenzando il mondo dei beni culturali e della Crypto Art?

Di questo tema ne abbiamo parlato con la dott.ssa Valentina D’Adda in un webinar gratuito organizzato da Lexenia e presentato da Mister Lex il 25 novembre 2024 dal titolo "NFT e Beni Culturali: nuove sfide per la Proprietà Intellettuale per la tutela della Crypto Art".

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Per comprendere l'impatto di queste tecnologie, è fondamentale avere una chiara idea di cosa rappresentino:

  • NFT (Token Non Fungibili): Sono asset digitali unici che attestano la proprietà su prodotti digitali. A differenza delle criptovalute tradizionali come Bitcoin o Ethereum, che sono intercambiabili tra loro (fungibili), gli NFT sono unici e non possono essere scambiati alla pari con altri token.

  • Blockchain: Si tratta di un registro digitale distribuito che garantisce la sicurezza e la trasparenza delle transazioni attraverso la crittografia. Ogni blocco della catena contiene informazioni sulle transazioni precedenti, rendendo quasi impossibile alterare i dati senza il consenso della rete.

  • Smart Contracts: Sono protocolli informatici che eseguono automaticamente termini e condizioni predeterminati. Nel contesto degli NFT, regolano i diritti e i termini di scambio, operando senza la necessità di intervento umano e garantendo efficienza e sicurezza nelle transazioni.

Gli NFT possono essere considerati come "gemelli digitali" (digital twins) di beni reali o digitali, mantenendo la loro unicità attraverso metadati inalterabili che ne certificano l'autenticità e la proprietà.

Crypto Art: l'impatto degli NFT nel mondo dell'arte

L'introduzione degli NFT nel 2014 ha aperto nuove frontiere nel mondo dell'arte digitale. Gli artisti hanno trovato un modo innovativo per monetizzare le loro opere, garantendo allo stesso tempo l'autenticità e la tracciabilità delle stesse.

Esempi emblematici includono:

  • "Everydays: The First 5000 Days" di Beeple: Venduta all'asta da Christie's per oltre 69 milioni di dollari, questa opera ha segnato un record nel mercato dell'arte digitale.

  • "Quantum" di Kevin McCoy: Creata nel 2014, è considerata una delle prime opere NFT, rappresentando un momento storico nella Crypto Art.

La Crypto Art è un movimento artistico che utilizza la tecnologia NFT per creare opere digitali, spesso in modo anonimo e decentralizzato. Include sia opere nativamente digitali (NFT native) che rappresentazioni digitali di opere fisiche. Attraverso la tokenizzazione, queste opere ottengono un codice identificativo che ne attesta autenticità e proprietà.

Gli artisti possono:

  • Conservare informazioni riguardanti l'opera nei metadati.
  • Siglare digitalmente le loro creazioni.
  • Incorporare opzioni per la raccolta dei diritti d'autore, permettendo di ricevere una percentuale ogni volta che l'opera viene rivenduta, automatizzando così il diritto di seguito.

Opportunità e sfide della tokenizzazione delle opere

La tokenizzazione offre numerose opportunità nel mercato dell'arte:

  • Autenticità e Provenienza: Garantisce la tracciabilità delle opere, attestandone l'autenticità e la storia delle proprietà precedenti.

  • Commercializzazione di Opere Digitali: Permette di vendere opere digitali a tiratura limitata, nonostante la loro natura riproducibile.

  • Nuove Forme di Monetizzazione: Gli artisti possono ottenere royalties automatiche su vendite future grazie agli smart contracts.

Tuttavia, emergono anche diverse sfide:

  • Diritti di Proprietà: La titolarità dei diritti patrimoniali e morali può diventare complessa, soprattutto quando l'opera NFT è posseduta da un soggetto diverso dall'autore originale.

  • Inadeguatezza Normativa: Le leggi attuali spesso non sono sufficienti per gestire le nuove dinamiche introdotte dagli NFT, rendendo necessaria l'adozione di strumenti giuridici adeguati.

Le considerazioni legali variano a seconda del tipo di NFT:

  • NFT Nativi: Essendo opere d'ingegno creativo, sono protetti dalla legge italiana sul diritto d'autore.

  • NFT di Opere Fisiche: La tokenizzazione di opere d'arte reali solleva questioni sulla titolarità dei diritti e sulla necessità di autorizzazioni specifiche.

NFT e Beni Culturali

La creazione di NFT derivanti dalla digitalizzazione di opere d'arte reali, specialmente nel contesto dei beni culturali, introduce ulteriori complessità.

Secondo il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (d.lgs. n. 42 del 2004), un bene culturale è un bene di interesse storico, artistico, archeologico o etnoantropologico che riveste un valore particolarmente importante per la collettività.

La relazione tra beni culturali e diritto d'autore si basa su un "doppio binario":

  • Opere dell'Ingegno: La tutela è di natura privatistica e individualistica.

  • Beni Culturali: La tutela risponde a un interesse collettivo, richiedendo autorizzazioni specifiche per la riproduzione, anche se l'opera è in pubblico dominio.

Un caso emblematico riguarda la digitalizzazione del "Tondo Doni" di Michelangelo. La Galleria degli Uffizi ha collaborato con Cinello S.r.l. per creare un NFT dell'opera. Tuttavia, sono sorte perplessità riguardo ai diritti alienati e alla titolarità dell'opera digitale.

Cinello S.r.l. ha sviluppato un prodotto chiamato DAW (Digital Work of Art), che include un file digitale dell'opera e un certificato di autenticità. Le controversie derivanti da questa operazione hanno portato il Ministero della Cultura a sospendere i contratti di riproduzione digitale delle opere delle collezioni statali, in attesa di linee guida operative per la gestione degli NFT nel contesto dei beni culturali.

Riflessioni conclusive

La crescente diffusione degli NFT nel mondo dell'arte e dei beni culturali evidenzia l'urgenza di adeguare il quadro normativo esistente. Un recente caso giurisprudenziale nazionale relativo all'"Uomo Vitruviano" di Leonardo da Vinci ha messo in luce i limiti del Codice italiano sui Beni Culturali, la cui validità non si estende oltre i confini nazionali.

È evidente che le leggi attuali non sono sufficienti per gestire le complessità emergenti dalla digitalizzazione delle opere d'arte. È fondamentale sviluppare un quadro normativo più robusto e internazionale, in grado di affrontare le sfide in continua evoluzione poste dagli NFT e dalla tecnologia blockchain.

La tutela della proprietà intellettuale nell'era digitale richiede un approccio innovativo, che bilanci gli interessi degli artisti, dei proprietari delle opere fisiche e della collettività. Solo attraverso un dialogo costruttivo tra legislatori, artisti, esperti di tecnologia e giuristi sarà possibile creare un sistema efficace e sostenibile per il futuro della Crypto Art e dei beni culturali digitalizzati.


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