Strage di Via D'Amelio, la memoria e l'imperativo di non tacere

Articolo del 19/07/2024

Condividi su FacebookCondividi su LinkedinCondividi su Twitter

Parlate della mafia. Parlatene alla radio,

in televisione, sui giornali.

Però parlatene.

Queste parole di Paolo Borsellino ci esortano a non dimenticare e a mantenere viva la discussione sulla criminalità organizzata. A trentadue anni dalla strage di via d’Amelio, in cui persero la vita il giudice Borsellino e i cinque agenti della sua scorta, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina, il loro sacrificio rimane un simbolo potente della lotta contro la mafia.

Solo due mesi dopo l'atroce attentato di Capaci, che vide la morte di un altro eroe della giustizia, Giovanni Falcone, l'Italia venne nuovamente scossa da una tragedia che ha lasciato un segno indelebile nella storia del paese.

Ogni anno, il 19 luglio, si tiene la fiaccolata in ricordo di Borsellino e degli agenti della scorta. Quest'anno, la marcia è guidata da uno striscione con la scritta: "Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri", che evidenzia il conflitto tra la verità ufficiale e le congetture non ancora chiarite.

Il lungo percorso giudiziario legato alla strage di via d’Amelio è giungo fino al processo Borsellino quater, dove nel 2021, la Cassazione ha confermato la paternità mafiosa dell'attentato, mettendo in luce anomalie e zone d'ombra come il coinvolgimento del Sisde e la scomparsa dell'agenda di Borsellino. Sono state confermate le condanne per i boss mafiosi Salvatore Madonia e Vittorio Tutino, nonché per due finti pentiti.

Questi eventi non solo ricordano la perdita di vite dedicate alla giustizia, ma servono anche da monito sulla necessità di combattere la mafia con voce alta. Paolo Borsellino, attraverso il suo lavoro e il suo sacrificio, ci ha insegnato l'importanza di alzare la voce contro l'ingiustizia e di tenere sempre alta la guardia.

La memoria di Borsellino e dei suoi agenti continua a essere un faro di coraggio e impegno civile che ispira tutti coloro che lottano per una società più giusta e libera dalla mafia. Parlare della mafia non è solo un dovere delle istituzioni, ma un impegno di ogni individuo, affinché il coraggio di chi ha scelto di non avere paura possa realmente morire solo una volta.

©2024 misterlex.it - [email protected] - Privacy - P.I. 02029690472