L'AIGA (Associazione Italiana Giovani Avvocati) ha sollevato l'esigenza di introdurre un compenso minimo inderogabile per i giovani avvocati e i praticanti avvocati. Secondo il presidente dell'AIGA, Carlo Foglieni, questa misura è necessaria per permettere alle nuove generazioni di rimanere sul mercato legale.
Questo tema sarà al centro del Congresso nazionale dell’AIGA, che si terrà a Napoli dal 26 al 28 settembre 2024. Foglieni afferma: "Sarà l’occasione per incontrarsi e porre alla politica alcune proposte per risollevare le sorti dell’avvocatura. Siamo convinti che serva un maggior welfare e più attenzione verso le donne, con il superamento del gender gap".
Il focus rimane sui giovani, alle prese con numerose difficoltà. Oltre a un vero e giusto equo compenso, che includa una rapida procedura per il recupero del compenso professionale, sarebbe opportuno incentivare le startup degli studi legali. Questo attraverso l’introduzione di un regime gestionale e fiscale agevolato e incentivi economici mirati, possibilmente a fondo perduto, coinvolgendo anche le Regioni e la Cassa Previdenziale.
Persistono inoltre barriere anagrafiche che ostacolano l'attività professionale delle nuove generazioni. Ad esempio, la regola dei due anni di anzianità per essere iscritti nell’elenco del patrocinio a spese dello Stato, o il mancato rispetto del principio di rotazione nell’assegnazione degli incarichi da parte dei magistrati. Un sistema automatizzato di assegnazione, simile a quello per le difese d’ufficio, potrebbe garantire maggiore trasparenza e pari opportunità.
Per i praticanti avvocati, l'AIGA propone soluzioni mirate. Si registra un calo di laureati in giurisprudenza superiore al 4% negli ultimi anni, segno che la professione ha perso attrattiva. Tra le proposte, l'introduzione di un compenso minimo sin dall’inizio del praticantato e la promozione di bandi regionali per contributi ai tirocini obbligatori. Inoltre, la reintroduzione del Patrocinio abilitativo potrebbe permettere ai praticanti di percepire un compenso extra e responsabilizzarsi fin da subito. Infine, si sottolinea la necessità di rivedere l’attuale sistema delle Scuole Forensi e dell’Esame di Stato.