Pubblicato in Gazzetta il decreto 7 maggio 2024 che reintroduce il c.d. redditometro. Lo strumento, che era stato sospeso nel 2018, ha lo scopo lo determinare il reddito presunto delle persone fisiche attraverso l'analisi di alcuni parametri quali i consumi, gli investimenti, il risparmio e le spese per trasferimenti.
Dietrofront. Tuttavia il Governo, dopo le polemiche sorte in seno alla maggioranza, annuncia lo stop al decreto appena pubblicato (probabilmente con decisione nel prossimo Cdm), precisando che "viene differita l’attività applicativa" della misura "riguardante la determinazione sintetica del reddito, nelle more di un successivo provvedimento normativo di revisione dell’istituto".
Il decreto stabiliva che l'analisi si concentrerà sui redditi a partire dal 2016 e utilizzerà le informazioni già presenti nell'anagrafe tributaria.
Una delle novità più rilevanti era l'introduzione di un doppio contraddittorio obbligatorio, una procedura che consente al contribuente di presentare osservazioni prima che l'Amministrazione finanziaria emetta una valutazione definitiva in caso di discrepanze tra lo stile di vita e il reddito dichiarato.
Le spese valutate riguardavano:
Il provvedimento: