Il Consiglio Ambiente dell'Ue, nella riunione del 17 giugno 2024, ha approvato in via definitiva il Regolamento europeo sul ripristino della natura.
Lo scopo del Regolamento è quello di contribuire al conseguimento degli impegni internazionali dell'UE, in particolare quelli indicati nel quadro globale sulla biodiversità delle Nazioni Unite di Kunming-Montreal.
Le nuove norme prevedono misure di ripristino della natura tutte le aree terrestri e marine dell'Unione Europea con le seguenti obiettivi:
Il Regolamento copre una gamma di ecosistemi terrestri, costieri e d'acqua dolce, forestali, agricoli e urbani, inclusi zone umide, praterie, foreste, fiumi e laghi, così come ecosistemi marini, inclusi prati di posidonia e letti di spugne e coralli.
Vengono altresì introdotti requisiti specifici per misure volte a invertire il declino delle popolazioni di impollinatori entro il 2030.
Gli stati membri metteranno in atto misure volte a migliorare due di questi tre indicatori:
Si prevede inoltre di aumentare la popolazione di uccelli forestali e assicurarsi che non ci sia una perdita netta di spazi verdi urbani e copertura arborea fino alla fine del 2030.
Gli stati membri metteranno in atto misure volte a restaurare torbiere drenate e aiutare a piantare almeno tre miliardi di alberi aggiuntivi entro il 2030 a livello di UE. Per trasformare almeno 25 000 km di fiumi in fiumi a flusso libero entro il 2030, gli stati membri prenderanno misure per rimuovere barriere artificiali alla connettività delle acque superficiali.
Le nuove disposizioni non impongono la creazione di nuove aree protette nell'UE né blocca la costruzione di nuove infrastrutture per l'energia rinnovabile.
Per Alain Maron, Ministro per la Transizione Climatica del Belgio, con questo Regolamento l'Europa protegge "la sua biodiversità e l'ambiente in cui vivono i cittadini europei". Il ministro aggiunge che "è nostro dovere rispondere all'urgenza del crollo della biodiversità in Europa, ma anche di permettere all'Unione Europea di rispettare i suoi impegni internazionali. La delegazione europea potrà andare alla prossima COP a testa alta".
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